A cura di Manuela Rossini


Il concetto di benessere

Il benessere si definisce nei termini “buono stato di salute; buono stato di soddisfazione interiore, risultato di un equilibrio psico-fisico”.

Lo stato di benessere di un soggetto, dunque, non è riconducibile esclusivamente alle componenti biologiche, sociali o psicologiche poiché la modalità di funzionamento dello stesso è al contempo unitario e globale. Tale forma di pensiero del benessere è legata alla Teoria Generale dei Sistemi, elaborata nel corso della prima metà del ‘900 da Ludwig von Bertalanffy. La suddetta teoria esamina il mondo quale organismo dotato di principi e leggi coinvolgenti la totalità delle sue componenti costitutive. Le riflessioni dell’Autore, dunque, si contrappongono all’impostazione razionalistica classica, secondo la quale le singole parti non possono essere analizzate singolarmente e, in una fase successiva, sommate le une alle altre, sul presupposto di rapporti di causalità lineare. La Teoria pone l’accento sull’aspetto globale della conoscenza, sulla complessità strutturale del tutto e sulle interazioni esistenti tra i vari fenomeni. Il sistema è inteso quale realtà complessa nel quale gli elementi che la compongono interagiscono fra loro secondo un modello circolare dove ogni fattore è in grado di condizionare l’altro ed esserne a sua volta condizionato.Il significato di ogni elemento perciò non può essere ricercato nell’elemento stesso, quanto nel sistema di relazioni in cui esso è inserito.


Il benessere all’interno di un’azienda

Il benessere all’interno di un’azienda è dato dalla “capacità di un’organizzazione di promuovere e mantenere il più alto grado di benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori in ogni tipo di occupazione” (Avallone e Bonaretti, 2003).

Ogni azienda è caratterizzata da uno specifico clima organizzativo, ovvero della rappresentazione dei dipendenti rispetto all’azienda in cui lavorano. Si tratta, dunque, di una caratteristica interna dell’organizzazione che viene sperimentata dai suoi dipendenti e che assume un ruolo di grande rilevanza poiché influisce sulle performance lavorative, sulle relazioni fra colleghi e sulla capacità di concentrazione dei lavoratori. Al fine di creare un buon clima in ambito professionale, occorre lavorare sulla cultura organizzativa, ovvero quell’insieme di valori che l’organizzazione intende trasmettere sia suo interno che all’esterno. La cultura definisce il significato ed il fine delle differenti attività da svolgere, incentiva la motivazione nei dipendenti e li incoraggia a lavorare in una specifica direzione e, nel tempo, si sviluppa secondo un processo continuo di evoluzione dei metodi di lavoro e di apprendimento dei dipendenti. Fattori quali la retribuzione, la stabilità dell’azienda, la qualità organizzativa e delle relazioni umane con gli attori coinvolti all’interno e all’esterno dell’azienda, la possibilità di avanzare nel livello professionale, la modalità di gestione dello stress ed il welfare aziendale sono elementi centrali per il lavoratore ed è considerevole l’impatto degli stessi sul benessere del soggetto e, di conseguenza, sulla produttività dell’azienda. Un ambiente di lavoro eccellente si basa essenzialmente su due punti di vista, quello del collaboratore e quello del manager. Per il primo, conta soprattutto la Fiducia che pone nei confronti dell’azienda e dei colleghi, mentre per il secondo contano i risultati, il loro raggiungimento grazie al lavoro di una squadra affiatata, simile ad una grande famiglia allargata.

Nel 2016 si è registrata una crescita dell’occupazione in Italia, alla quale, però, non è corrisposto un conseguente aumento di fiducia e di benessere nell’ambito lavorativo. Dal rapporto del Barometro Edenred IPSOS 2016, è emerso che la qualità della vita lavorativa dipende in misura considerevole da tre differenti variabili combinate fra loro, così definite e classificate:

  1. Ambiente di lavoro: inteso quale luogo di lavoro, equilibrio vita privata e cognizione del proprio ruolo all’interno dell’organizzazione;
  2. Apprezzamento: qualità della relazione tra lavoratore e management ed una buona gestione delle competenze;
  3. Emozioni: percezione positiva dell’ambiente lavorativo, del proprio ruolo e grado di ottimizzazione delle relazioni fra i dipendenti con miglioramento del clima organizzativo.

L’organizzazione del lavoro, i rapporti interpersonali fra i dipendenti di un’azienda, le emozioni che vi scorrono all’interno appaiono dunque fondamentali al fine di creare un ambiente di lavoro sereno e, di conseguenza, una maggiore produttività ed efficienza.

In Italia, i dati del rapporto del Barometro Edenred IPSOS indicano che solo un dipendente su sei si reca sul posto di lavoro soddisfatto, meno del 50% dei dipendenti italiani ritiene di lavorare in un ambiente stimolante, soltanto il 51% ha fiducia nel proprio futuro personale: quasi la metà della forza lavoro italiana non vive una ragguardevole condizione di benessere sul lavoro. Dati più recenti (Gallup, 2019) rivelano che in Italia quasi un lavoratore dipendente su tre è particolarmente infelice sul luogo di lavoro, mentre solo un impiegato su venti si sente pienamente valorizzato e coinvolto in ufficio.


Coronavirus: l’impatto sul benessere psicologico delle persone

Il 30 gennaio l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara che il Coronavirus è un’“emergenza sanitaria globale”e lo stesso giorno si diffonde la notizia dei primi due casi accertati anche in Italia.

L’emergenza investe dunque anche il nostro Paese, dove si registrano centinaia di casi positivi e se inizialmente si limita le possibilità di movimento nelle zone maggiormente colpite, dal 9 marzo tutta Italia diviene zona rossa con misure restrittive adottate su tutto il territorio nazionale al fine di ridurre al mimino il rischio di contagio e contenere, dunque, la crescita di infetti e vittime.

Il 26 febbraio 2020 è stato pubblicato un importante articolo sulla nota rivista scientifica The Lancet, intitolato “The psychological impact of quarantine and how to reduce it: rapid review of the evidence”.

Gli Autori dell’articolo (Brooks S. K. et al., 2020) hanno effettuato una revisione dell’impatto psicologico della quarantena attraverso l’utilizzo di 24 articoli rintracciati in tre database elettronici differenti. Sulla base degli articoli che sono stati presi in esame, è emerso che gli effetti psicologici della quarantena sono negativi, tra questi sono inclusi sintomi di stress post-traumatico, confusione e rabbia mentre le maggiori fonti di stress risultano essere una maggiore durata della quarantena rispetto a quella prevista, paure infettive, frustrazione, noia, forniture inadeguate, informazioni inadeguate, perdite finanziarie e stigmatizzazione. Il fatto che durante il periodo di quarantena l’effetto psicologico sia negativo non è una scoperta sorprendente, ma l’evidenza che un effetto psicologico della quarantena può ancora essere rilevato mesi o anni dopo è più preoccupante e suggerisce la necessità di garantire la messa in atto di misure di mitigazione efficaci come parte del processo di pianificazione della quarantena.


Come si torna al lavoro?

In questo periodo storico la situazione è avversa sia per le persone che per l’economia globale: il Covid-19 ha provocato danni ingenti, difficili da quantificare e da contenere. Per tale ragione, secondo l’opinione di Andrea Donegà, Segretario Generale Fim Cisl Lombardia, sarà necessario riorganizzare gli spazi di lavoro, rivedere gli orari, […] regolamentare meglio e allargare l’utilizzo dello smart working, […] porre le basi per la costruzione di fabbriche sicure, anche e soprattutto grazie alla tecnologia, e per recuperare il ritardo che ha finora caratterizzato la digitalizzazione delle nostre imprese.

Ad oggi, la realizzazione di investimenti in infrastrutture digitali potrebbe guidare le imprese verso un’effettiva innovazione tecnologica. L’avvento della rete 5G potrebbe rappresentare un punto di svolta per le imprese e secondo quanto afferma Antonio Cirillo, Responsabile Marketing & Digital Factory Business di TIM “integrando alcune nuove tecnologie produttive miglioreranno le condizioni di lavoro, verranno creati nuovi modelli di business e aumenterà la produttività e la qualità produttiva degli impianti”. Tutti quei settori in cui è previsto l’utilizzo dei dati potranno essere raccolti ed elaborati dalle nuove tecnologie, i macchinari potranno funzionare in modo più preciso ed efficiente mentre si assisterebbe ad un taglio di costi per l’utilizzo dell’energia. La raccolta e l’analisi dei big data potrebbero divenire procedimenti essenziali al fine di migliorare l’efficienza, la produttività e la qualità della vita all’interno dell’azienda.

La rete 5G, asserisce Antonio Cirillo “porta ad una trasformazione fino ad oggi inimmaginabile, con prestazioni di rete dieci volte superiori a quelle attuali: maggiore velocità di download, minor latenza, maggiore densità di dispositivi gestiti, uso significativo dell’Internet of Things per connettere simultaneamente fino a un milione di device e sensori per km² con altissima qualità e affidabilità”.

Il Segretario Generale Donegà, sostiene che l’orientamento verso l’innovazione e le produzioni intelligenti porterebbero a ottenere un ampio ventaglio di vantaggi quali:

  • la valorizzazione del capitale umano
  • la sicurezza negli ambienti di lavoro
  • l’incremento dei salari;

Evitando quindi di incorrere in quel modello industriale gerarchico e precario fondato sulla decurtazione dei costi, del personale, dei salari.

L’investimento sulla formazione del personale risulta essere un altro punto focale per lo slancio del benessere sul posto di lavoro, una volta terminata l’emergenza Covid-19. Dall’ultimo rapporto dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico rispetto alle “Strategie per le competenze”, emerge che in Italia “il tasso di partecipazione della forza lavoro è incrementato di recente, ma rimane ben inferiore rispetto alla media tra i paesi dell’OCSE, con larghe differenze tra uomini e donne. Inoltre, a dispetto di un recente miglioramento, il tasso di giovani che non lavorano, non vanno a scuola e non partecipano ad una formazione professionale (NEET) è più alto rispetto alla maggioranza dei paesi dell’OCSE”; inoltre “l’Italia presenta bassi tassi di adozione di pratiche di prestazioni avanzate sul luogo di lavoro (le cosiddette high performance work practices o HPWP) e si colloca nel quintile più basso tra i paesi dell’OCSE per la forza dell’ecosistema dell’innovazione”. Sulla base del rapporto pubblicato da OCSE, è possibile affermare che l’Italia ha raggiunto obiettivi strategici importanti, ma risulta essere fra gli ultimi posti della classifica, stilata dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, tra i Paesi membri dell’Organizzazione. Le strategie da migliorare sono legate all’innovazione e alla competitività, ed allo sviluppo delle competenze dei lavoratori.

Attraverso l’adozione di queste strategie sarà possibile incentivare la crescita delle imprese ed offrire a tutte le organizzazioni la fruizione di disponibilità economiche e intellettuali per una struttura organizzativa in grado di affrontare le sfide della nuova frontiera dell’industria, denominata Industria 4.0, raggiungere un maggior numero di mercati, inserirsi nella catena globale del valore e in catene di distribuzione più lunghe ottenendo benefici sia in termini di competitività che di occupazione.

In aggiunta a questo, l’efficienza della cyber-security potrà essere fonte attrattiva per gli investimenti e la base per le relazioni fra le potenze politiche ed economiche mondiali: la sicurezza garantita dalla rete sarà in grado di condizionare le scelte geopolitiche, industriali e occupazionali.


Come promuovere il benessere psicologico e incentivare la crescita delle aziende?

Il team di PEOPLEwellBE ha elaborato i corsi dell’area Development con l’obiettivo di sostenere i lavoratori durante un processo di cambiamento che un’emergenza, come quella attuale, può portare. 

L’esperienza e la competenza che contraddistinguono PEOPLEwellBe in ambito psicologico sono dedicate per affiancare le aziende impegnate ad affrontare l’oggi e a ripartire domani. I corsi indicati a tal fine sono:

  • ENJOY TEAM: il corso affronta il cambiamento puntando sull’implementazione delle competenze necessarie per ripartire e riprogrammare un futuro lavorativo. Le tematiche affrontate vertono sulla crescita personale, sull’acquisizione di competenze trasversali e organizzative;
  • LABORATORIO DI LEADERSHIP: è un corso messo a punto al fine di sostenere le funzioni manageriali durante e dopo le esperienze di crisi, dedicato a manager, responsabili e dirigenti. L’obiettivo è promuovere una leadership che mira a ricostruire benessere personale e di gruppo, generando coinvolgimento e motivazione;

In aggiunta alla formazione, PEOPLEwellBe propone SPORTELLO BENESSERE, uno sportello di ascolto aziendale online nato con l’obiettivo di fornire un supporto psicologico ai lavoratori che stanno affrontando delle difficoltà. Il servizio è erogato in sessioni di consulenza breve, fruibili on line o telefonicamente, con finalità non terapeutiche.

Sei interessato a usufruire di strumenti online per il supporto dei tuoi lavoratori?

RIFERIMENTI:

  • BASELICI G., Benessere sul lavoro: non è impossibile ma l’Italia è indietro. First online, 2019.
  • BROOKS S.K. et al., The psychological impact of quarantine and how to reduce it: rapid review of the evidence. Lancet 2020; 395: 912–20
  • DE AGOSTINI EDITORE S.p.A., La sociologia: metodi e teorie. La teoria dei sistemi.
  • DONEGÀ A., LE PROSPETTIVE POST-CRISI. Il lavoro, dopo il covid: Italia e Ue baricentro di una nuova catena globale del valore. Agenda Digitale, 2020.
  • VON BERTALANFFY L., Teoria generale dei sistemi. Fondamenti, sviluppi, applicazioni, ILI, 1968.
  • https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/foto/coronavirus-cina-tappe.html
  • https://www.nonsprecare.it/industria-4-0-5g?refresh_cens